PIETRO ANNIGONI (Pittore):
"Quella di Pelosini é vecchia buona pittura onesta, per me sempre nuova. Che Iddio la benedica!"
Prof. GINO ROMITI — Pittore Presidente del Gruppo Labronico « Fedeli dei Macchiaioli Toscani »
FERNANDO PELOSINI fu allievo di Giuseppe Fernando Piana. Da questo onesto ed illustre Maestro egli ebbe insegnamenti preziosamente validi, i quali gli permisero una preparazione tecnica solida, costruttiva ed efficace.
L'opera di Pelosini è aderente alla poesia della natura che egli ama con rispetto ed ammirazione.
La sua pittura si fà amare perchè essa è ricca di fini e suggestive armonie.
FRIDA V. KLEUGGEN
"Del pittore FERNANDO PELOSINI non pochi hanno parlato e con competenza. Vorrei aggiungere questo: il Maestro Pelosini è veramente ancor uno dei pochi che vedono, ed amano la natura, in tutte le sue manifestazioni: figura, paesaggio, marina, fiori, natura morta, quale essa è, e così la ritrae. E poi la sua pittura ha un carattere spiccatamente personale.
Gli è che in lui l'impressione visiva produce sentimento autentico e questo si rivela nelle sue tele che non sono soltanto armonia di luci, d'ombre e di colore ma spirano vita e poesia".
"Chi ama la pittura paesaggistica, e soprattutto chi s'interessa di ritratti finemente caratterizzati, non dovrebbe lasciarsi sfuggire la occasione di andare a vedere questi lavori. I delicati lavori di una mattina vaporosa sotto gli ulivi per le nostre liguri colline, il fresco e variato verde dei sottoboschi, dove pare di sentire veramente l'odore del muschio, delle felci e dei pini; la quiete di un paesino di montagna o di una vallata piemontese; i colori luminosi di un mazzo di fiori; lo sguardo intelligente e parlante del cane che attende il padrone presso la cacciagione: tutto questo ci fa sostare pensosi, compiaciuti e alle volte commossi davanti alle tele di Fernando Pelosini, che è veramente un degno allievo del famoso maestro Giuseppe Piana. Però Pelosini è allievo ben si noti, non imitatore, perché laddove Piana è un romantico nei suoi paesaggi, il pittore che attualmente espone a Ventimiglia è effettivamente verista, cioè si attiene fedelmente alla visione della natura".
MARIO PORTALUPI
Il Paesista e naturamortista , Pelosini, un fedele dell'immagine reale, osserva due sollecitazioni che gli provengono dal circostante. Una è quella che lo invita all'accettazione di una figurativa di perizia, somigliante, accoglitrice di marine, nature morte, fiori nella loro integrità. La seconda sollecitazione s'identifica con una ritmica di tronchi e rami d'ulivo negli oliveti liguri, interpretati con lirico sentimento.
Dal Volume IV - Pittura e Scultura dell'Italia Contemp. S.r.l. Ed. Alfa Carpi Roma — Milano
La sua produzione è varia e molteplice, fra le sue opere figurano ritratti, paesaggi, nature morte, marine, uliveti, sottoboschi.
Non è fuori luogo definirlo un « Classico Moderno » per quella aderenza concreta ed una realtà che appare trasfigurata poeticamente secondo i canoni più rigorosi di un'estetica tendente a creare un mondo nel quale la sua capacità espressiva trova il terreno più naturale.
dal Volume La pittura nell'estremo Ponente Ligure dall'Ottocento al Primo Novecenteo a cura di Leonardo Lagorio
A Ferdinando Pelosini (1901 - 1982) va assegnato innanzitutto il ruolo di continuatore della via tracciata dal suo maestro, il Piana, che fra l'altro in segno di riconoscimento e stima lo nomina erede di tutta l'attrezzatura del suo studio. In un periodo storico particolare e complesso come quello in questione, dominato quasi da una febbre di allinearsi con le tendenze più innovative dell'arte contemporanea, la pittura di Pelosini assume un carattere di sfida per certi versi un po' anacronistica ma mai polemica. Ciò fa parte anche del suo carattere mite e semplice di uomo che ama stare appartato per produrre dipinti che soddisfino innanzitutto la sua esigenza di esprimersi attraverso un colloquio costante e intenso con la natura nei suoi più vari aspetti. La sua pittura si inserisce degnamente nel filone figurativo moderno del contesto estremo ponentino; essa si fa amare perché "ricca di fini e suggestive armonie aderenti alla poesia della natura" (Romiti). Testimonia quanto sopra la vasta gamma di temi in cui Pelosini passa con naturalezza dal ritratto al nudo, dal paesaggio alla natura morta, sempre fedele ai postulati formativi su cui poggia tutta la sua produzione.